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Come? Cosa?

ISBN 9788899064266

16,00 15,20

Descrizione

Come? Cosa?

Sul molo di un non specificato porto una donna grida al marito già in barca: Ehi, cosa vuoi magiare stasera? Prendendo il largo il pescatore risponde: Purè di patate! Ma il vento distorce le parole e così la moglie capisce una cosa un po’ diversa. La donna chiede a suo figlio di andare a prendere quello che crede suo marito voglia mangiare, ma, col vento che monta, il bambino capirà un’altra cosa ancora, che solo vagamente suona come il purè di patate iniziale. In un crescendo di fraintendimenti linguistici e di brezza marina che diventa tormenta e poi uragano e poi qualcos’altro, la storia porterà il bambino in giro per il mondo mano nella mano con diversi personaggi che, credendo di aiutarlo, in realtà non capiranno assolutamente niente di quello che lui va cercando. Un po’ come ogni volta che un adulto ha a che fare con un bambino, non resta all’infanzia che affidarsi al caso per risolvere le cose, e anche qui, forse, tutto finirà bene. Bene? Come? Cosa?

Aprile 2016
Età: dai 3 anni in su
Pagine: 40
Formato: 22,5 x 31
Pubblicato in: in Francia
Premio: Premio Soligatto 2017 | Terzo Premio Cassa di Cento Concorso Illustratori 2017
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Intro.
Il vento può fare brutti scherzi. Portare via le parole o distorcerle. Ed è esattamente quello che accade in questo libro dalla prima pagina fino all'ultima. Un primo malinteso tra marito e moglie sul menu della cena che poi va avanti, con il crescere del vento, fra madre e figlio e via via tra tutti i personaggi che il ragazzino incontra nella sua ricerca degli ingredienti giusti per la cena del padre. Arriva alla meta nudo, ma finalmente con le necessarie patate per il purè richiesto in partenza.
1. Disegnare l'invisibile
Questo libro, come accade spesso nei libri di Fabian Negrin, è una sfida. Non mi sto riferendo alla sfida di quel bambino che attraversa brezze, tormente e trombe d'aria, ma alla sfida dell'autore che disegna ciò che non si può vedere: il vento. E come lo fa? Gradualmente distorce le figure umane, così come accade con il vento nella realtà, ma arriva anche a creare prospettive quasi impossibili, per dare al lettore l'idea del vento fortissimo. Hai una storia tua personale in cui il vento era protagonista? Sai che c'è una città italiana, Trieste, dove un vento che si chiama bora può soffiare fino a 150 Km/h e che è in grado di sollevare le persone? E a Trieste esiste anche un divertente piccolo museo privato dedicato alla bora. Fatti mostrare le foto dei triestini che cercano di non farsi portare via dalla bora e vedrai quanto rassomigliano al protagonista di questa storia.
2. Di orecchio in orecchio
Un'altra caratteristica che compare spesso nei libri di Fabian Negrin è il gioco, lo scherzo. Qui il gioco forse lo conosci anche tu, si chiama il telefono senza fili. Se non lo conosci ti spiego come fare. Tante persone si mettono in cerchio poi la prima bisbiglia alla persona alla sua sinistra una breve frase nell'orecchio. Ciò che questa persona capisce deve essere bisbigliato nell'orecchio della persona successiva. Alla fine del giro la frase che ne risulterà sarà molto diversa. Una regola fondamentale: non è MAI consentito ripetere per due volte la stessa frase nello stesso orecchio!
3. Di bocca in bocca
Le parole girano di bocca in orecchio e poi vengono ripetute e magari un po' cambiate. Se da una parte questo è un gioco, dall'altra può diventare una cosa anche molto spiacevole. Hai mai pensato quanto le dicerie, davvero costruite solo sul sentito dire, possono ferire le persone? Da questo nasce il pregiudizio che è un aspetto molto pericoloso della nostra convivenza sociale. E'sempre più giusto verificare le informazioni e non prendere per vero tutto quello che si sente in giro, altrimenti si rischia di diffondere bugie che possono fare del male. A te è mai capitato di trovarti in una situazione del genere?
4. La rosa dei venti
Conoscere il vento è una cosa fondamentale se sei su una barca a vela o su un veliero o su una mongolfiera o su un aliante. In questo caso è il motore naturale e non inquinante (il vento oggi è anche una fonte di energia pulita e rinnovabile) che ti porterà dove vuoi andare solo se lo sai sfruttare al meglio, ovvero se sai seguire le giuste correnti. In fondo al libro è disegnata la Rosa dei venti dove puoi imparare i nomi più importanti. Vedrai che spesso dai loro nomi potrai capire da dove soffiano. E se ci ragioni potrai capire perché la Tramontana è vento freddo, perché lo Scirocco è un vento caldo che porta una pioggia sabbiosa...
5. Con il vento in poppa
Fabian Negrin in questo libro non solo gioca con il vento, ma gioca anche con le storie che costituiscono il nostro bagaglio di immaginazione. Se lo sfogli con attenzione vedrai che i personaggi che questo bambino incontra nel suo percorso, potrebbero essere appena usciti da fiabe e storie che tu ben conosci. Ti dico il più facile, che è anche quello che chiude il libro: Mago Merlino. Adesso tocca dare un nome al pirata con una gamba di legno, all'uomo con il turbante, alla grande balena, e al ciabattino... Ma con questo elenco di racconti di avventura puoi fare una gara in famiglia o a scuola per trovare storie che abbiano il vento dentro. Io comincerei con Ulisse, poi ti suggerirei Dorothy e poi... Continua tu.
6. Come? Cosa?
Come conclusione mi piacerebbe che ragionassi sulla questione "nascosta" che in questo libro Negrin affronta, come ha già fatto anche in molti altri suoi testi. La difficile, in alcuni casi anche faticosa, capacità di comprensione dei grandi nei confronti dei piccoli. Se tu arrivi al nocciolo di questa storia vedrai che Negrin sta cercando di dirci che tra il mondo dell'infanzia e il mondo dei grandi la comunicazione e quindi la comprensione profonda non è sempre facile. I bambini e le bambine parlano spesso una lingua diversa da quella dei grandi e spesso i grandi non la capiscono, o pensano di capirla, ma in realtà non è così. L'infanzia e il mondo degli adulti hanno una percezione del mondo, della realtà molto differente. L'immagine finale della famiglia a cena davanti al tanto sospirato purè è molto eloquente. Racconta quando hai sperimentato personalmente una incomprensione con i grandi.
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