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Edgar Allan Poe

Edgar Allan Poe

Edgar Poe nacque a Boston nel 1809. Dopo la morte dei genitori, avvenuta quando lui aveva due anni, trascorse l'infanzia presso John Allan, un ricco mercante di Richmond. Nel 1815 si trasferì con gli Allan in Inghilterra dove frequentò le scuole fino al 1820. Nel 1821, a dodici anni, tornò in America, dove compose le sue prime poesie. Per Poe l'anno 1826 fu decisivo, perché abbandonò il padre, che non volle rispondere dei debiti in cui era precipitato durante la vita studentesca dissipata che aveva condotto all'Università della Virginia. Accusato di essersi indebitato al gioco, Poe si trasferì a Boston dove pubblicò a proprie spese, nel 1827, il suo primo libro di poesie “Tamerlano e altre poesie” (Tamerlane and Other Poems) che gli conferirono la prima fama.
 Nel 1834, prima di morire, il padre adottivo, non essendoci stata alcuna riconciliazione, lo diseredò completamente. Visse scrivendo sotto compenso a Baltimora, Richmond, New York e Filadelfia e nel 1835 pubblicò i suoi primi racconti sul Courier ed entrò a far parte della redazione del Southern Literary Messenger di Richmond. Nel 1836 sposò la cugina Virginia Clemm, allora tredicenne. Tra il 1837 e il 1838 scrive “Storia di Arthur Gordon Pym” (The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket), che viene pubblicato nel 1838. Nel 1840 pubblicò a Filadelfia “La caduta della casa degli Usher”, “Morella”, “William Wilson”, “La cometa” e “La conversazione di Eiros e Charmion” e una prima raccolta dei "I racconti del grottesco e dell'arabesco" (Tales of the Grotesque and the Arabesque). Nel 1841, per il Gift e il Graham's Magazine, scrive “Eleonora” e “Autografia, Studi letterari e critici” su scrittori contemporanei, “Il ritratto ovale”, “La vita della morte”, “La maschera della morte rossa”. Scrive inoltre “I delitti della rue Morgue”, considerato da molti il capostipite del genere poliziesco. “Lo scarabeo d'oro” (1843), che ottenne grande successo, “Il corvo e altre poesie” (1845) e “Il gatto nero” (1843) gli lo resero celebre. Fu anche autore di racconti satirici e spesso comici molti dei quali tesi a una feroce critica di certa letteratura popolare del suo tempo come: “L'angelo del bizzarro”, “Come si scrive un articolo alla Blackwood”, “Racconto alla Blackwood di miss”. “Psiche Zenobia”, “Perché il francesino porta il braccio al collo”, “L'uomo d'affari”, “Non giocarti mai la testa con il diavolo” e altri. Nel 1842 pubblicò “Le terre di Arnheim”, “Il giardino nel paesaggio”, “Il pozzo e il pendolo”, “Il mistero di Marie Roget”, opere che gravitano intorno a una visione della realtà e contemporaneamente dell'immaginario. Nel 1846 la moglie morì di tubercolosi e ciò fece sprofondare lo scrittore nella più cupa desolazione. Il 3 ottobre 1849 fu ritrovato delirante nelle strade di Baltimora. Fu portato all'ospedale Washington College, dove morì domenica 7 ottobre 1849. Poe non rimase mai sufficientemente lucido per spiegare come si fosse trovato in tali gravi condizioni, né come mai indossasse vestiti che non erano i propri. Alcune fonti affermano che le ultime parole di Poe furono: «Signore aiuta la mia povera anima.»